La storia del film è ambientata a Parigi e si svolge nel periodo nostro, cioè di oggi.
Ai ragazzi di una classe di seconda superiore viene presentata una nuova professoressa di storia, di geografia e anche coordinatrice: l’ insegnante Gueguen. Dopo un po’ di tempo l’ insegnante chiede agli studenti di partecipare al Concorso Nazionale della Resistenza e della Deportazione. La loro reazione non è soddisfacente per la professoressa. Così la professoressa Gueguen inizia a dire loro che dovrebbero farla finita di lamentarsi e credere di più ognuno in sé stessi. L’aspetto positivo della vicenda è che, dopo il lamentarsi e tutte le cose dette con rabbia, l’occasione del concorso ha fatto sì che la classe si metta a lavoro con motivazione. La professoressa ha invitato anche un ebreo sopravvissuto alla Shoa. Raccontando la sua storia ha fatto emozionare sia i ragazzi, ma un po’ anche noi sia spettatori. Per il Concorso la professoressa ha invitato questo ebreo di nome Lèon Zyguel per l’ impatto che il suo racconto avrebbe avuto sugli studenti e soprattutto per la verità. Questo signore inizia a parlare della sua vita ad Auschwitz e a Buchenwald di quando aveva la loro età e i ragazzi incuriositi e attenti decidono di entrare con le domande. A me di questa scena la cosa che mi ha colpito di più è stata quando ha detto in tedesco il numero che gli hanno fatto nel braccio. Finito di parlare con l’ uomo ebreo, i ragazzi della classe sono oramai cresciuti e vogliono cambiare. Il giorno dopo si vede la professoressa Gueguen e la professoressa Ivette che stanno aspettando gli studenti che hanno deciso di partecipare al Concorso sotto la supervisione delle professoress: sono presenti due studenti di quella classe Thèo e Julie; Il resto della classe non si presenta ma… quando parte la musica over (extradiegetica) ecco che si presenta il resto della classe. Le due donne trattengono a stento l’ emozione. La musica si ferma e dopo una frase della professoressa Ivette ecco che comincia l’ approfondimento del tema. I ragazzi partecipano tra battute di rito, risate e risposte senza pensare ma mostrano un interesse crescente. Dopo aver finito il lavoro decidono di mandarlo al Concorso; dopo un po’ si vede che hanno capito di essere tra i finalisti al Concorso Nazionale. I ragazzi si tranquillizzano e con la professoressa partono il giorno dopo con il pullman che porterà i ragazzi alla cerimonia della premiazione. Durante la premiazione si vede scorrere le immagini: i primi piani dei protagonisti durante il viaggio; il lancio dei palloncini bianchi con i nomi dei deportati , l’ arrivo della classe “agghindata” all’ Ècole militaire …. Durante la lettura appassionata del Giuramento di Buchenvald, da parte di Mèlanie, assistiamo alla voce della ragazza che si fonde all’ unisono con quella di Lèon Zyguel , mentre scorrono le scene che ritraggono l’ uomo durante l’ incontro scolastico con gli studenti .
Il titolo originale del film LES HèRITIERS significa GlI EREDI e secondo me sono proprio quella classe gli eredi, ma anche tutti noi.
Diana Cini
A Parigi è ambientato anche quest’altro splendido film: https://wwayne.wordpress.com/2016/09/03/io-e-valeria/. L’hai visto?
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Non lo abbiamo visto, ma grazie per il consiglio.
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Grazie a te per la risposta! 🙂
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